Bagno di Romagna, o precisamente “Bagn ad Rumagn” (in dialetto romagnolo) è un piccolo comune di 6085 abitanti situato nell’alta valle del Savio tra i 339m e 1500m slm a 50 km da Cesena e ad appena 5km dalla Fattoria dell’Autosufficienza.
Inoltre dista solo 66 km da Arezzo: ciò spiega perché il paese sia stato, per molto tempo, luogo di sosta dei viaggiatori che, oltrepassando il valico appenninico, passavano dalla Romagna alla Toscana e viceversa.
Il territorio si sviluppa prevalentemente lungo la vallata del fiume Savio e in parte lungo la vallata del fiume Bidente, fino a raggiungere la dorsale appenninica confinante con la regione Toscana.
Storicamente fa parte della Romagna-Toscana così chiamata perché geograficamente e culturalmente romagnola, ma storicamente governata, dalla fine del Quattrocento, da Firenze.
L’impronta Toscana emerge nelle architetture delle case, dei palazzi, nei borghi di pietra, nel dialetto, nelle opere d’arte che ingemmano le chiese e nei “tabernacoli” che santificano i bivi..
Solo 144 ettari, dei 23.344 che formano il comune di Bagno di Romagna, sono abitati.
Intorno ad essi c’è un  territorio vasto ben conservato, che racchiude foreste secolari, valli solitarie, campagne lavorate, monti e laghi e così mentre si passeggia nel borgo si respira quella fresca aria balsamica tipica della montagna, e difatti buona parte del suo territorio è anche compreso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e vi assicuro che non c’è niente di meglio che fare un bel trekking nel Parco e concluderlo nelle calde acque termali di Bagno.
Per approfondire la storia di questo paese che ne ha viste delle belle vi invitiamo a visitare il sito del comune di Bagno di Romagna.

“Questo è un luogo di acque calde e di confine, di pellegrini e di migranti, di partenze e ritorni, dove uomini e influssi si mescolano, culture e tradizioni si incontrano.”

Ma non solo uomini..qualcuno quì, ha giurato di aver visto passare uno gnomo..ma anche fate e folletti si aggirano per questi boschi, e Bagno di Romagna ha dedicato loro un bellissimo sentiero, il Sentiero degli Gnomi, che permette di trascorrere un’oretta di natura e fantasia in un autentico “posto da favola”.

Ma diciamoci la verità, chi conosce Bagno di Romagna, la prima cosa a cui pensa sono di sicuro le Terme..e come biasimarlo, già gli antichi consideravano di origine divina queste acque termali, dono prezioso e salutare delle profondità misteriose della terra. Il verde, la serenità, la purezza degli elementi – già di per se medicine efficaci – si aggiungono ai benefici di queste acque termali a cui Bagno di Romagna deve origine e nome
Oggi i geologi spiegano che non di dono “divino” trattasi, ma comunque di un piccolo “miracolo” della natura: quell’acqua calda è infatti la pioggia caduta 10.000 anni fa nella parte centrale dell’Appennino tosco-romagnolo (Monte Penna, Poggio allo Spillo, Passo dei Mandrioli).
Durante questi millenni è penetrata nel sottosuolo, si è riscaldata per effetto geotermico e arricchita di benefiche virtù. Divenuta un concentrato di elementi naturali attivi (zolfo, bicarbonato, sodio, potassio, calcio, magnesio, fluoro, cloro, litio, manganese, ferro ammonio), è infine risalita, lungo una faglia, fino a Bagno di Romagna dove sgorga a temperature tra i 39°C e 47°C.
Quando sgorga è pertanto fisiologica perché contiene tutti quegli oligoelementi che ritroviamo anche nel nostro corpo .
E’ medicamentosa e quindi in grado di modificare ed influenzare positivamente le condizioni del nostro organismo e – soprattutto – di prevenire alcune patologie.
Oggi quest’acqua termale, che con sorprendente continuità sgorga fin dal tempo dei romani, è fruibile nei tre moderni stabilimenti termali di Bagno:
Terme S. Agnese,
Terme Roseo,
Euroterme.

Chissà, magari in un futuro troveremo una sorgente termale anche presso la Fattoria dell’Autosufficienza! 🙂

LUOGHI DI INTERESSE STORICO-CULTURALI
• La Basilica di Santa Maria Assunta, che si affaccia sulla piazza principale. L’impianto attuale della chiesa risale al Rinascimento. Si possono ammirare:
• il campanile alto 39 metri;
• il portale di Santa Maria, inserito su un precedente portale con arco a tutto sesto, che mostra alla sua destra lo stemma dei Camaldolesi che furono ininterrottamente presenti dal 1299 al 1808;
• il fonte battesimale risalente al Mille; nelle sette cappelle sono conservate: il corporale del miracolo eucaristico avvenuto nel 1412; un trittico di Neri di Bicci (1467); una Madonna della Rosa del Maestro di Sant’Ivo (1410); una Vergine eseguita nella bottega di Donatello verso il 1410.
• il tabernacolo quattrocentesco situato nella prima cappella a destra a partire dal presbiterio, attribuito alla scuola diGiuliano da Maiano.
• Il «Palazzo del Capitano», sede dei governanti che Firenze inviava a reggere le sorti del governo locale. All’interno del Palazzo è stata posta la sede del Centro Visite del Parco. Non bisogna dimenticare, infatti, che Bagno di Romagna è circondata da splendidi boschi dove poter passeggiare.
• Monumento ai Caduti del Carnaio
• Santuario e Castello di Corzano – Madonna col Bambino (1430 circa)
• Valle di Pietrapazza – Chiese, casolari sparsi, Resistenza durante la guerra ’43-’45
• San Piero in Bagno

 

LUOGHI DI INTERESSE NATURALISTICO
-Emergenza geologica degli Scalacci. Vedi geositi.
Fonte solfurea del Chiardovo
-Laghi – di Acquapartita, dei Pontini e Lungo.
Invaso artificiale di Ridracoli.
Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
-Riserva Naturale Integrale Sasso Fratino – pluripremiata con Diploma Europeo.
-Selvapiana – castagneti e sagre autunnali
giardino degli aromi di Valbonella
-parco di Bagno di Romagna
-sentiero degli Gnomi
Wilderness Area – Fosso del Capanno