Le yurte dell’Autosufficienza

Quando nel 2009 nacque il progetto Autosufficienza il luogo non era più abitato da cinquant’anni e i terreni non erano più coltivati da vent’anni.
Non esisteva nessun spazio coperto agibile. Nel 2010 per avere una base minima di appoggio costruimmo una compost toilette (bagno a secco) e ordinammo tramite Silent Breeze (società non più operativa) una yurta direttamente dalla Mongolia.
La yurta è la tipica abitazione dei mongoli ma anche di altri paesi limitrofi che per natura sono nomadi e abitualmente si spostano ogni 6 mesi. È una struttura facilmente montabile e smontabile equiparabile ad una tenda ma con il vantaggio di avere un’ottima coibentazione che tradizionalmente è di feltro (peli di pecora, capra, cammello, yak, ecc.).

Noi, avamposti di biodiversità

Dalla salvaguardia dei semi a quella degli esseri umani, dei saperi e delle idee: la missione della Fattoria dell’Autosufficienza

Per 300.000 anni gli esseri umani si sono evoluti sulla Terra in autosufficienza grazie a ciò che offriva la natura, inserendosi nei cicli naturali e nell’equilibrio ecologico terrestre. Uomini e donne sono stati in grado di costruire il proprio riparo con ciò che la natura offriva nei dintorni, di procurarsi ed autoprodursi il cibo di cui necessitavano, di riscaldarsi con il fuoco, di curarsi con le erbe medicinali, di sopravvivere a grosse epidemie e catastrofi.