Lavandula officinalis, Lavandula angustifolia

Quando i rapporti prematrimoniali erano inusuali e la prima notte di nozze aveva ancora  una forte carica emozionale e simbolica, il corredo della sposa, federe e lenzuola, doveva profumare di Lavanda: il suo aroma rilassante avrebbe sciolto le tensioni e favorito l’accoppiamento..

“Lavandula” dal gerundio latino  del verbo “lavare”, ci fa intuire come da sempre questa pianta sia stata usata per detergere e profumare la biancheria ma anche la persona stessa dando l’idea di purezza e purificazione. Anticamente viandanti e pellegrini la utilizzavano in mancanza di acqua per potersi lavare: si usavano manciate di fiori strofinandole energeticamente sul corpo. Oltre a ritrovarsi molto profumati erano anche in qualche modo “disinfettati” grazie alle sue proprietà antisettiche.
Cresce nella regione mediterranea fino a quella montana (1800m) circa, nelle zone aride, sassose e soleggiate.

Salvia officinalis

La Salvia è la pianta aromatica forse più famosa che si conosca e in Fattoria la incontrerete in ogni angolo…
Il genere Salvia appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è particolarmente ricco di specie sia annuali che perenni, usate sia per scopi alimentari, terapeutici o semplicemente ornamentali. é un piccolo suffrutice sempreverde dalle foglie oblunghe e un po’ rugose di un verde cinerino e dai fiori azzurro-violetto.

La specie che comumemente siamo abituati ad utilizzare per aromatizzare le nostre pietanze è la Salvia officinalis o salvia comune una specie perenne originaria dell’Europa delle zone a clima mite.

Il suo nome deriva dal latino salvus «sano, salvo» o “salus «salute» che stanno ad indicare le sue virtù come pianta curativa attribuito dai romani alla S. officinalis. Ma non solo i Romani la consideravano una panacea, anche i Pellerossa la chiamavano “erba dello Spirito”.

ABETE BIANCO, Abies alba

PORTAMENTO: grande albero diritto, slanciato e conico che può raggiungere i 50. Chioma piramidale di colore verde cupo con riflessi argentei quando mossa dal vento. È un albero longevo.

FOGLIE: aghiformi, spesse e flessibili lunghe 2-3 cm, ottuse all’apice, lucide e verdi scure superiormente, con 2 linee bianco-argentee sulla pag. inferiore. Si inseriscono sui rametti in due serie opposti come i denti di un doppio pettine, per questo è chiamato anche Abies pectinata.

ACERO DI MONTE, Acer pseudoplatanus

PORTAMENTO: chioma espansa. Albero alto fino 30m.

FOGLIE: palmate e lobate, lunghe fino 17 cm e larghe 15, con 5 lobi poco profondi e grossolanamente dentati. Verde scuro e lisce nella pag. superiore quasi blu-grigie nella inferiore. In autunno le foglie dell’acero assumono un colore spettacolare!