Alla Fattoria dell’autosufficienza dal 2016 coltiviamo ortaggi per l’agriturismo, la vendita diretta e il negozio Macrolibrarsi Store di Cesena con il metodo bio-intensivo. “Bio” perché rispetta la normativa del biologico (in realtà va molto oltre), “intensivo” perché imita la densità e la diversità delle foreste vergini. Lo stesso metodo in inglese viene spesso indicato come “market garden”.
Non usiamo nessun tipo di fertilizzante artificiale e l’unica cura dei “parassiti” è la prevenzione.
Incrementando la biodiversità e la qualità del suolo invitiamo i microorganismi benefici a svilupparsi e a riprendere il controllo del nostro suolo che instaura un’armonia dinamica con le piante.  Piante sane, su un terreno sano ed in luogo sano semplicemente non si ammalano.

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L’approccio a questo tipo di agricoltura risale a molto tempo fa; le prime tracce scritte vengono da Parigi. Per tutto il 19° secolo la città fu autosufficiente nella produzione di ortaggi tramite il lavoro di circa 4.000 agricoltori cittadini. Queste fattorie parigine misuravano dai 4000 agli 8000 m2.
Seppur le temperature invernali di Parigi possano raggiungere i -10C° i campi di quell’epoca erano coltivati durante tutto l’anno e così fittamente che gli agricoltori non potevano entrarvi nemmeno con una carriola. Inventarono le serre ed erano in grado di usare al meglio le consociazioni tra le piante per ottenere una produttività ancora oggi inimmaginabile nell’agricoltura convenzionale. Tali risultati e raccolti impressionanti venivano raggiunti interamente lavorando a mano senza l’aiuto di animali o macchine agricole.

In seguito all’industrializzazione queste conoscenze sono andate in gran parte perse. L’agricoltura industriale ha spinto il contadino ad utilizzare le macchine su grandi superfici. Le file di ortaggi vengono così distanziate l’una dall’altra ma non per il benessere delle piante o l’ergonomia del lavoro, ma perché non è possibile fare altrimenti lavorando con mezzi ingombranti quali il trattore. Non si può lavorare su diversi tipi di piante nella stessa fila e le stesse devono avere la stessa misura e lo stesso grado di maturità. Le verdure adattate a questo modo di coltivare sono tutte uniformi, perfetti cloni uno accanto all’altro. Questo limita moltissimo il contadino nel suo lavoro, forzandolo a far parte di quella spirale che comprende concimi e pesticidi chimici, sostanze che lo mettono in guerra contro la natura. Ci siamo ingabbiati dentro una logica che non serve l’agricoltura ma l’industria chimica ed industriale.

La nostra mano, invece, è molto più abile di un trattore avendo la capacità di lavorare con diverse piante contemporaneamente. L’associazione intelligente fra varie piante permette d’usare molto meglio la stessa superficie di terra. Nella natura neanche un prato d’erba è composto da un’unica specie. L’orto Bio-Intensivo imita intelligentemente questo principio.
Ottimizzate per rispondere alle necessità economiche del mondo moderno, le fattorie che oggi usano questo metodo producono circa 10 volte di più di un’azienda convenzionale sulla stessa superficie di terra. Producono anche molti più introiti e solitamente senza l’aiuto dei fondi europei.

L’orto bio-intensivo a La Fattoria dell’Autosufficienza si ispira alle fattorie parigine del 19° secolo e agli agricoltori più moderni che lo hanno perfezionato e ottimizzato.
Non c’è nient’altro di più soddisfacente per noi di produrre a mano e senza l’aiuto di prodotti chimici un ampio e sano raccolto che ha il gusto ed il carattere delle nostre montagne.

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Esempi di altre fattorie che usano questo metodo
http://www.fermedubec.com/
http://www.fermesdavenir.org/boite-a-outils/
http://www.lejardiniermaraicher.com/
https://www.youtube.com/channel/UC-BlDCX__nCLs_ZF9meYQbw
http://www.fermequatretemps.com/
http://www.fourseasonfarm.com/
http://www.johnnyseeds.com/