Un giorno Francesco mi dice:” Giulia ti ho iscritto ad un corso di scollocamento!” “èh??” ribatto io..
“Si il prossimo weekend andiamo al PER” E così è stato, io non sapevo assolutamente cosa fosse e lo stupore è stato tanto!!

Il PER nasce dal desiderio di Alessandro e Chiara di mettere in pratica la tanta teoria letta e studiata nel corso degli anni e di realizzare un sogno e così hanno trovato un antico casale nella bellissima campagna Umbra, degli amici che li hanno seguiti e la voglia di ricominciare.

“La scommessa era di rimettere in funzione i terreni produttivi e risolvere i problemi della mancanza di fonti d’acqua.”

Hanno iniziato mettendo a dimora numerose piante da frutto di antiche varietà ed in modo biologico. Hanno sperimentato i pomodori fatti crescere in aridocultura: una volta che le piantine si sono acclimatate stop alle irrigazioni!.
Oltre all’orto convenzionale hanno realizzato le aiuole per l’orto sinergico da cui producono alimenti per i residenti dell’ecovillaggio e per i corsi che ci sono durante l’anno.
Inoltre producono conserve, marmellate e prodotti essiccati con il calore del sole grazie all’aiuto di:
-serre passive e serre riscaldate da collettori
-pompe fotovoltaiche per l’irrigazione delle colture
-forni solari
-elettro-recinti fotovoltaici per tenere lontani i selvatici (volpi, cinghiali, faine, istrici, tassi, daini) senza loro nuocere.
Tutta la struttura cerca inoltre di mettere in pratica i principi della permacultura.

Sperimentano costantemente metodi alternativi di produzione agricola mirando all’impiego ridotto di acqua e mezzi agricoli fonte anch’essi di inquinamento ambientale.
Custodiscono inoltre “La Fava cottora di Collicello e Frattuccia” : un presidio Slow Food!

Ma non è tutto qui..hanno trasformato un rudere in un “NaturalHotel” a basso impatto ambientale utilizzando strategie tutt’altro che scontate..

Eccone alcune:
materiali costruttivi ad alto isolamento termico: all’interno del muro di pietra tradizionale ricostruito coi sassi originali dell’edificio crollato sono stati messi dei blocchi in Isotex (composti da cemento e legno mineralizzato) che costituiscono la struttura portante ; sono stati eliminati i ponti termici con l’esterno; il tetto ha uno spessore isolante di 12 cm; tutto il casale è riscaldato col sistema a pavimento, -riutilizzo delle acque piovane e uso ottimale dell’acqua: le acque grigie sono recuperate per il riutilizzo negli scarichi e poi, dopo la fitodepurazione, per innaffiare il giardino. Il risultato lo scoprirete in ogni camera, quando vi laverete o userete lo sciacquone: potrete consumare pochissima acqua senza modificare il comfort e le abitudini cui siete abituati e migliorando l’igiene, perchè l’acqua piovana è più amica della pelle e per lavarsi basta metà del sapone abituale.
-riscaldamento solare: collettori solari sul tetto e a terra per la produzione di acqua calda sanitaria e integrazione al riscaldamento e moduli fotovoltaici a film sottile per la produzione di energia elettrica si integrano con la struttura dell’ antico casale. Nella torretta è inserito direttamente nel muro di pietra il modulo per la produzione di aria calda diretta. I due generatori eolici sfruttano la brezza del luogo, che per la maggior parte dell’anno è tesa e continua, quindi ha un’ottima resa energetica che usiamo “a isola” (off grid). Inoltre un generatore ad olio vegetale (prodotto e spremuto in azienda) sopperisce ai picchi di richiesta energetica.
Due grandi serbatoi per complessivi 4000 lt accumulano il calore prodotto dai collettori solari e dalle stufe a biomassa (alimentate in gran parte dagli scarti agricoli pallettizzati) e forniscono l’acqua calda sia per i bagni che per il riscaldamento. D’estate il calore prodotto in eccesso viene inviato ad una vasca da idromassaggio esterna.
riscaldamento a biomassa (legna e pellettatura di residui agricoli)
-raffrescamento naturale degli edifici: d’estate ci si rinfresca gratis con le sonde geotermiche sotto le fondamentae, in alcuni ambienti più esposti a sud, l’aria fresca giunge a circolazione naturale da una presa che la pesca nel bosco esposto a nord.
elettrodomestici a ridotto consumo di energia e acqua: elettrodomestici come phon, lavatrice e lavastoviglie sono stati modificati in modo da sprecare meno energia ed acqua.
-Illuminazione ad alto rendimento: la luce diurna passa nelle stanze buie attraverso un sistema tubolare di lenti e specchi.

Insomma il PER è una visione a 360° di tutto quello che comporta l’approvvigionamento di una struttura che unisce ricettività agrituristica ed attività agricole e permette di esplorare i molteplici bisogni energetici, alimentari e tecnici nei vari momenti dell’anno durante le sue variazioni climatiche.

La loro missione ora è quella di trasmettere queste esperienze utilizzando il contatto diretto ed utilizzando il PeR come laboratorio esperienziale: vedere e fare.

Nell’arco di tutto l’anno organizzano così vari corsi sul risparmio energetico, la sostenibilità, l’edilizia bio, la riprogettazione energetica della propria abitazione, l’autoproduzione del cibo e le tecniche di coltivazione rispettose della terra. Propongono inoltre  una vasta gamma di incontri sulle tematiche della Comunicazione Non Violenta, la Facilitazione dei gruppi, e le tecniche di risoluzione dei conflitti.
Il PER è  inoltre Centro di Educazione Ambientale accreditato presso la Regione Umbria e Fattoria Didattica riconosciuta.

Assolutamente consigliato!!