Come abbiamo già spiegato in un precedente articolo, l’agricoltura sinergica è di un metodo per coltivare la terra rispettoso della natura e allo stesso tempo capace di garantire raccolti ricchi e genuini. In particolare l’agricoltura sinergica incoraggia una produzione agricola che utilizzi l’auto-fertilità del suolo.

In diverse scuole d’Italia sono stati avviati progetti di orti sinergici a partire dalla prima infanzia, ma perché un orto sinergico può trasformarsi in un vero e proprio progetto educativo? Cosa può insegnare l’agricoltura sinergica ai nostri bambini?

A prendersi cura del terreno e coltivare la biodiversità.

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I bambini apprendono come nutrire il terreno sfruttando l’azione sinergica delle piante e ricoprendo il terreno di pacciame. In questo modo conoscono e imparano a riconoscere piante diverse e insetti benefici e interiorizzano il concetto che non servono prodotti chimici per avere risultati sia in termini quantitativi che qualitativi. Potrebbe anche essere un modo per avvicinare di più i bambini ai sapori e al consumo degli ortaggi che spesso risulta difficile.

Terra e piante collaborano fra loro.

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In agricoltura sinergica terra e piante operano in sinergia se viene creato il giusto ecosistema. La terra permette alle piante di crescere e allo stesso tempo le piante fertilizzano il terreno e si aiutano a vicenda nella crescita grazie alle consociazioni. Questa visione di energie che si uniscono per il raggiungimento di uno scopo unico può essere letta anche in chiave metaforica, portando con sé il concetto di collaborazione fra le persone e rispetto delle diversità che, se giustamente valorizzate, possono apportare grande ricchezza e valore all’intera società.

In natura non esistono rifiuti.

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I bambini imparano che in agricoltura sinergica gli sfalci dei prati, la paglia, il cartone, il compost, la segatura, ecc., non sono semplicemente scarti o rifiuti di cui sbarazzarsi, ma sono strumenti utili alla coltivazione degli orti. In particolare la frazione umida dei nostri rifiuti può trasformarsi in una preziosa risorsa: il compost, da impiegare nella creazione del semenzaio e per i trapianti delle piantine. La paglia o la segatura sono ottimi materiali per la pacciamatura, così come gli sfalci d’erba e le foglie secche.

Rispettare i tempi della natura.

Per le nuove generazioni che stanno crescendo abituate a relazionarsi con i dispositivi più tecnologici, le connessioni più veloci e le comunicazioni istantanee, apprendere una nuova dimensione del tempo, fatta di ritmi più lenti e cicli che si ripetono può essere una buona lezione da far apprendere ai nostri figli. Essere pazienti, rispettare i ritmi della natura e prendersi cura delle cose nel tempo sono insegnamenti che di certo non possono che arricchire i bambini, in primis nel loro sviluppo come persone etiche, rispettose e consapevoli.