Permacultura, autosufficienza e tanta voglia di migliorare la nostra realtà

Quando mi trovo a parlare con qualcuno di quel che sarà il futuro dell’uomo, ricevo le risposte più incredibili: da chi non si preoccupa minimante della cosa a chi è completamente catastrofista,  “tanto non c’è più niente da fare”.

A me piace pensare che ancora abbiamo delle importanti opportunità e che, nonostante negli ultimi decenni ci siamo impegnati a fondo per distruggere la nostra casa, la nostra Madre Terra, possiamo ricominciare da capo.

Mi sono accorto che nella Terra tanti processi sono lenti e richiedono migliaia, a volte milioni di anni, mentre altri sono estremamente veloci.

Penso alla Terra come un grande organismo vivente, e un po’ come abbiamo fatto tante volte noi nella vita, credo sia disposta a metterci una pietra sopra e ricominciare dal principio, come se non l’avessimo mai maltrattata

Sempre più boschi in Romagna

Uno dei processi più veloci ed efficienti che vedo ogni giorno sotto i miei occhi è quello della rigenerazione dei terreni e della loro vita. Nel comune di Bagno di Romagna, dove vivo, un tempo tutte le montagne erano coltivate. Guardando foto di 70 anni fa, diventa veramente difficile riconoscere i luoghi che invece erano campi e oggi sono totalmente ricoperti dal bosco. Gran parte dell’Appennino e anche le Alpi hanno vissuto questo processo. Negli anni Trenta si stimava che in Italia ci fossero 4 milioni di ettari di bosco contro gli 11 di oggi in continuo incremento. Da un lato la notizia è preoccupante perché vuol dire purtroppo che sempre più cibo ci arriva dall’estero. Chiaramente anche in pianura i terreni coltivati sono diminuiti a causa della cementificazione. D’altra parte, negli ultimi cent’anni, non c’è mai stato uno sviluppo di flora e fauna selvatica come negli ultimi decenni. Ogni giorno sembra che il mondo naturale stia riprendendo il possesso di ciò che aveva perso.

E se il bosco è cosi veloce a ripristinare l’equilibrio, anche noi potremmo fare altrettanto. Se la natura ci ha dotati di un cervello così sofisticato, non è per distruggerla, ma per iniziare un percorso attivo di coevoluzione con essa. Possiamo cooperare con i processi biologici per creare nuove forme di vita e di organizzazione della materia vivente. In molte culture native gli uomini si considerano custodi della Terra, guardiani che vigilano perché tutti i processi e i cicli naturali si possano svolgere al meglio.

Pensate che bel cambio di paradigma potrebbe essere per le nostre vite se ogni mattina ci svegliassimo con l’intento di dover fare qualcosa per la nostra Terra piuttosto che solo per noi stessi

RI-cominciamo a prenderci cura di noi

Onestamente non penso che in Romagna mai potremo diventare come i nativi. Le nostre culture sono troppo distanti ed è molto difficile che questo passo possa avvenire, ma certamente potremmo prendere tanti spunti. Per quanto li consideriamo selvaggi, in una visione di lungo periodo sembrano estremamente più intelligenti e saggi di noi. Per loro solo un animale malato distrugge la sua casa. La nostra malattia sembra a uno stato veramente avanzato, ma esistono già le cure naturali, che non hanno controindicazioni. Non sono le cure che vengono dai governi, dalle grosse multinazionali o dalle università. Come sosteneva Einstein “Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo”.

Permacultura: piccolo esempio, grandi cambiamenti

Una delle cure naturali che ritengo più valide è certamente la permacultura, un approccio che si basa sull’osservazione dei meccanismi della natura: purtroppo ancora poco diffusa in Romagna. Gli ecosistemi naturali sono duraturi, indipendenti, resilienti. Se riusciamo a comprendere a fondo il loro funzionamento, prendendo questi ecosistemi come modelli, possiamo creare insediamenti umani più duraturi e autosufficienti. Con la permacultura è possibile progettare una casa, un’azienda agricola, un villaggio, una città e anche un’intera regione. Qualche anno fa ho iniziato a progettare, secondo le regole della permacultura, La Fattoria dell’Autosufficienza, azienda agricola e agriturismo a Bagno di Romagna. Gli errori che ho commesso sono stati tanti e tuttora continuo a commetterne, ma il pensiero costante è che sono sulla strada giusta e che la permacultura ci può permettere di ricominciare una nuova vita rispettosa della natura e ricca delle esperienze del passato.

Ovviamente il mio sogno non finisce con la Fattoria dell’Autosufficienza perché un singolo progetto non può cambiare le sorti della nostra vita sulla Terra, ma penso che un piccolo esempio ben riuscito possa influenzare qualcun altro di pia grande. Magari un comune? E perché no, tutta la nostra ricca regione? Avvolgendo ogni abitazione, ogni paese, ogni città della Romagna in un bozzolo di natura intensamente abitata, restituendo alla Terra il manto di alberi che le è stato rubato da esseri umani troppo avidi, cercando attentamente di limitare lo sfruttamento delle risorse che i processi biologici generano ogni anno, sovvenendo ai nostri bisogni attraverso risorse biologiche piuttosto che minerali, solo allora potremo abitare la nostra Terra in modo sostenibile. Dovremo rinunciare ai nostri giocattoli e allo spreco, ma saremo ricchi di beni essenziali che renderanno la vita veramente bella.

Francesco Angelo Rosso