La Fattoria dell’Autosufficienza ha un fortissimo legame con la terra, nasce e trova sostentamento da essa.

La terra oltre a essere elemento primario per le attività agricole, per gli orti sinergici, per gli animali e per la vita della fattoria è anche impiegata come elemento di costruzione dei particolari edifici naturali e strutture architettoniche di cui si compone.

Sin dalla ristrutturazione del vecchio casale in sasso e argilla del luogo, la terra è stata ampiamente utilizzata e modellata per intonaci, lampade, decorazioni, nonché per il focolare domestico in argilla refrattaria della grande Stube centrale a forma di fiamma che andrà a riscaldare la zona ristorante.

 

Che cos’è l’Earthship

Ora che la Fattoria si avvia a un nuovo e importante sviluppo, la terra avrà un impiego ancora più ampio e una maggiore connotazione. Il nuovo ampliamento, recentemente approvato dal Comune di Bagno di Romagna, prende originariamente ispirazione da un particolare modello costruttivo, di impronta ecologica complessiva, che sfrutta la terra e la sua massa termica naturale come fattore determinante per la riduzione dei consumi: l’Earthship.

L’Earthship è un prototipo di edificio sostenibile radicale, così concepito dall’architetto Michael Raynolds negli anni Settanta: «L’Earthship è l’epitome della progettazione e costruzione sostenibile, nessuna parte della vita sostenibile è stata ignorata in questo ingegnoso edificio».

I primi progetti sono stati realizzati in zone desertiche americane per poi svilupparsi e diffondersi negli ultimi anni anche in Europa. Gli edifici costruiti secondo la progettazione Earthship sono da considerarsi passivi-naturali e il loro punto di forza è quello di utilizzare il materiale terra in maniera predominante, anche in virtù della loro particolare conformazione semi-ipogea.

Pur essendo strutture interrate si caratterizzano per il loro fronte vetrato a serra, che permette di ottenere energia diretta dal sole, un’elevata luminosità per un ambiente ipogeo, un controllo climatico e una qualità abitativa e indoor molto apprezzata, la quale permette anche la crescita di vegetali all’interno della struttura. Sia per la costruzione che per la manutenzione, si da preferenza a tecnologie costruttive low-tech, cioè senza l’impiego di sistemi meccanici o elettronici troppo sofisticati e che richiedono notevole dispendio di energia e manutenzione, riducendo così i costi di costruzione e mantenimento per tutto il ciclo di vita dell’edificio. Oggi stanno riscuotendo grande attenzione e successo in tutto il mondo.

Il nuovo sviluppo della Fattoria dell’Autosufficienza

Il nuovo ampliamento della Fattoria prende ispirazione da questo tipo di costruzione, ma è stato ulteriormente sviluppato e rielaborato in un progetto più articolato, per rispondere meglio al luogo, alle particolari condizioni climatiche, alle specifiche esigenze nonché ai particolari vincoli della zona.

L’intervento comprensivo di questa “Earthship rielaborata” per la Fattoria è il frutto di anni di osservazioni, che hanno tenuto conto di tutti i fattori e delle attività che si stanno già evolvendo e sviluppando in Fattoria secondo i princìpi della permacultura.

Nella progettazione si è partiti da una visione integrata e di insieme tra permacultura e architettura sostenibile applicata, iniziata dal 2010 e in costante divenire.

L’intervento ha permesso il risanamento e la riconversione dei volumi di vecchi annessi agricoli fatiscenti, per trasformarli in un Centro Multifunzionale Ricreativo Agrituristico che ospiterà le attività primarie della Fattoria dell’Autosufficienza.

Partendo dalla particolare conformazione orografica del sito, il nuovo progetto sfrutta al meglio la differenza di livelli del terreno, che ben si prestano alla tipologia Earthship.

Lo sviluppo parte dalla struttura esistente del vecchio casale, attorno al quale, a una notevole distanza di rispetto, sorgerà la particolare Earthship che ricorda in pianta uno “spicchio di luna”, forma che permette la riduzione volumetrica e di impatto visivo sul declivio, requisito fondamentale per un ampliamento di queste proporzioni in una zona vincolata e di risanamento conservativo, oltre che a rispondere bene a problematiche di natura idrogeologica.

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Bozza del progetto strutture finale

 

Un edificio a spicchio di luna e una piazza a forma di sole

Lo spicchio di luna conterrà tutte le nuove attività della fattoria: dalle sale polivalenti per incontri, alle aree per workshop e laboratori di produzione vegetale; dalle zone conviviali, allo spaccio bio/vegan, fino alle particolari camere per gli ospiti dell’agriturismo. Il tutto sarà, oltre che interconnesso dalla serra solare continua, collegato alla prospiciente piazza a forma di sole: la piazza dell’Autosufficienza.

La piazza dell’Autosufficienza, una piazza sospesa che si libera al paesaggio circostante con un singolare belvedere, è il luogo ideale per eventi, mercati e spettacoli interamente dedicati alle attività legate a questa visione di vita consapevole, che prende le giuste distanze dai convenzionali processi consumistici.

L’intervento nel suo complesso è pensato come un caleidoscopio delle più recenti e avanzate tecniche di costruzione naturale, legate da un comune filo conduttore: la terra. Ci saranno strutture in balle di paglia, tetti verdi, pareti in cob (argilla, paglia, sabbia e acqua): tutti elementi naturali, costituiti di terra o generati da essa. Saranno edifici naturali, morbidi e senza spigoli, delle architetture organiche che entreranno in mimesi con la potente natura circostante e si valorizzeranno a vicenda, un’architettura non dall’impatto zero ma addirittura positivo.

Anche l’aspetto simbolico compositivo è molto importante: la piazza a forma di sole e l’edificio Earthship a spicchio di luna rappresentano il ciclo perpetuo del giorno e della notte, l’essenza dell’autosufficienza biologica e umana.

La terra, madre di tutto e materia costruttiva degli edifici, diventa un elemento costruttivo fondamentale per la Fattoria, che insieme all’acqua presente in abbondanza, all’aria, al sole e al fuoco, disponibile grazie alla ingente quantità di legname, completa il ciclo degli elementi fondamentali del cosmo, elementi primari di sostentamento dai quali l’esperienza della Fattoria dell’Autosufficienza vuole ripartire in chiave semplice ma moderna.

Il nuovo organismo si pone l’obiettivo di sperimentare, proporre, insegnare e dimostrare come sia possibile realizzare insediamenti umani che siano sostenibili nel tempo, e diventerà un modello di produzione alimentare ed energetica di rilevanza nazionale e internazionale, sicuramente un’esperienza unica e innovativa nel panorama delle attività sostenibili in Italia.

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Esempio di Eearthship in Europa

Caratteristiche principali di un edificio Earthship

1) Riscaldamento e raffrescamento termico/solare

Gli edifici Earthship mantengono temperature confortevoli in qualsiasi clima. Il pianeta Terra è una grande massa termica che garantisce la temperatura senza l’aggiunta di fili o tubi. Il sole è una centrale nucleare che fornisce energia senza cavi o connessioni.

2) Elettricità solare ed eolica

Gli Earthship producono la propria energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico ed eolico. Questa energia viene immagazzinata in batterie e fornisce elettricità a tutto l’impianto elettrico. Gli Earthship possono avere più fonti di alimentazione, tutte integrabili.

3) Trattamento delle acque reflue

Gli edifici progettati secondo la logica Earthship riutilizzano tutti i liquami domestici con sistemi di trattamento per interni ed esterni, i quali vengono poi utilizzati per la produzione alimentare e per il giardino con nessun inquinamento delle falde acquifere. I servizi igienici scaricano sulle acque grigie senza creare cattivo odore.

4) Utilizzo di materiali naturali e riciclati

La casa come assemblaggio di sottoprodotti: una casa sostenibile deve fare uso di materiali locali, quelli che si trovano naturalmente in ambito locale.

5) Raccolta dell’acqua

Gli Earthship prendono l’acqua dal cielo (pioggia e neve fusa) e la usano per quattro volte. L’acqua è riscaldata dal sole. Possono anche avere l’allaccio all’acqua pubblica, ma non inquinano le falde acquifere.

6) Produzione alimentare autosufficiente

Le Earthship hanno dei sistemi semplificati di raccolta delle acque che permettono, congiuntamente alla serra, la coltivazione di ortaggi all’interno della casa, per avere dei prodotti freschi a km 0.

LIBRO CONSIGLIATO

le-case-in-paglia-libro-61722David Bainbridge, Athena Swentzell Steen, Bill Steen
Le Case in Paglia
Come costruire edifici, uffici, capanne o cottage sostenibili, economici, efficienti e sicuri utilizzando le balle di paglia
Il Filo Verde di Arianna, 2013

 

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Filo di Paglia Architettura Naturale
Il progetto del Centro Multifuzionale della Fattoria dell’Autosufficienza è stato progettato dallo studio di architettura naturale Filo di Paglia. L’architetto Andrea Gilardi e Francesca Romaniello, fondatori del noto studio specializzato in costruzioni in paglia, si dedicano da circa 20 anni alle costruzioni naturali e allo sviluppo di realtà in transizione che tendono alla ricerca dell’autosufficienza energetica e alimentare.

Oltre alla parte ideativa e progettuale, lo studio Filo di Paglia si distingue per la sperimentazione di innovative tecniche naturali applicate alle costruzioni, nonché alla realizzazione diretta. Gli intonaci e le decorazioni della Fattoria in terra cruda, calce e canapa sono stati da loro realizzati a mano.

Andrea e Francesca sono “natural builders” cioè costruttori di edifici naturali: lavorano direttamente in cantiere affiancandosi spesso alle imprese di costruzione o per dirigere cantieri scuola.

Per info e contatti
Andrea Gilardi: andrea-gilardi@libero.it
Francesca Romaniello: fraromaniello@libero.it
www.filodipaglia.it
http://www.facebook.com/filo.dipaglia